
#86 | Buon Babbo Natale! | Oggi esce episodio 5 del podcast METAMOSAIC
Amore significa dare, sì. Ma dobbiamo dare calore, non plastica, dobbiamo dare tempo, non roba. Solo quando riusciremo a levare dai nostri occhi la comoda foschia della religione sposata col figlio del vizio, il consumo, avremo una chance di sopravvivere. Di vivere.
Buon Solstizio d'inverno, sorella!
Ogni anno siamo in un conflitto simile: si avvicina quello che chiamano "Natale" e noi non sappiamo più che dire. Cosa augurarti. Scriverti "Buon Natale!" sarebbe forse la formula più facile, e te lo auguriamo di cuore, se ci credi, se ti fa piacere. Solo che facciamo fatica di mandarti degli auguri seri e profondi basandoci su una favola inventata duemila anni fa da una ragazza illetterata di 14 anni che non sapeva come dire al marito che era incinta e che lui non era il padre.
C'è questa bella storia di un grande magazzino nella città di Nagoya in Giappone. Dicembre si stava avvicinando. Il gerente ci teneva tanto ad attirare anche dei clienti internazionali e incaricò il suo personale di addobbare la sala principale nello stile natalizio. Dopo diversi giorni di lavori intensi gli fu rivelata la creazione: un grande presepe con Maria, Giuseppe e il neonato, con il bue e l'asinello, con elfi e renne, con tre re magi nella neve e in alto, sopra la scala mobile, una grande croce, con inchiodato Babbo Natale.
Scemenza al cubo ha assediato le nostre città, per oltre un mese come in uno stato totalitario da tutti gli altoparlanti squarciano le stesse melodie; le medesime canzoni vengono pressate nei cervelli dei bambini negli asili e nelle scuole elementari. Come zombie telecomandati, di domenica, invece di goderci il sole e l'aria limpida insieme alle nostre famiglie prendiamo d'assalto i grandi magazzini. Una penna verde con una matita uguale! Che originale! È proprio quello che mi mancava, grazie!
Il nostro conflitto non è solo una questione di credo, ma è sopratutto anche una questione della distruzione del mondo attraverso il nostro consumo, "nel nome dell'amore": la logica nella nostra società è che "Natale" sia "la festa dell'amore", e noi come polli decapitati caschiamo nella trappola della seduzione di fraintendere "amore" con "regali". Quest'anno ogni persona adulta in Svizzera spende 500 Franchi per oggetti da regalare a natale. Quella valanga di merce, essendone solo una minuscola frazione eco-sostenibile peserà enormemente sull'ecobilancio della Terra. Gran parte del piacere dato ai bambini da "Babbo Natale" (chi è poi quel personaggio?) evaporerà dopo neanche una settimana.
È il momento di ragionare. È il momento di verificare dove sono i nostri veri valori. È il momento di staccarci da miti e favole vecchie millenni e di basare il nostro amore per l'altro e per i nostri bambini, sull'unica cosa che conta: il tempo dato e passato insieme, le avventure vissute in compagnia, gli abbracci regalati, il calore passato da uno all'altra. Amore significa dare, sì. Ma dobbiamo dare calore, non plastica, dobbiamo dare tempo, non roba. Solo quando riusciremo a levare dai nostri occhi la comoda foschia della religione sposata col figlio del vizio, il consumo, avremo una chance di sopravvivere. Di vivere.
Buon Babbo Natale, buon solstizio d'inverno!
Felici che la luce sta tornando.
Spettacoli del tutto esaurito per REPLIKA anno 2052
Felici che lo spettacolo REPLIKA anno 2052 abbia visto il tutto esaurito.
Con REPLIKA anno 2052 si sono conclusi oltre tre anni di ricerca sul passato, sul presente e sul vicino futuro. Conclude la trilogia TOTENTANZ, focalizzata sulle relazioni umane nei ricordi (I DIARI), nel presente (LA QUARANTENA) e nel futuro (REPLIKA anno 2052): Where do you come from? | Who am I? | Where are we going?
Una toccante proiezione del futuro. Eccezionale rappresentazione, in cui si viene trascinati, dall’ inizio alla fine, in un turbinio di emozioni, che fanno riflettere. Scenografia realistica, testo diretto e attori coinvolgenti. In più, la vera plusvalenza è stata quella di assistere dal palco che ha reso più intese le emozioni, quasi fossi realmente io il protagonista.
Gabriele B.
Hai mai pensato a come la società e le tecnologie potrebbero essere tra trent'anni? 'Replika anno 2052' tratta proprio di questo. Lo studio dei personaggi, la scenografia e i dialoghi proiettano lo spettatore in un futuro prossimo, non così diverso da quello attuale, ma, nel quale le relazioni sono portate all'esasperazione in quanto sostituite dalla tecnologia stessa. Le implicazioni di questa realtà portano ciascuno di noi a vivere nell'illusione di essere in relazione con l'altro. Quando poi gli eventi della vita ci costringono a tirare le somme, quello che rimane è una forte sensazione di solitudine. Le domande che ci si portiamo a casa, a mio parere, sono: è la tecnologia così capace di sostituirci o siamo noi che non siamo più realmente capaci di relazionarci con l'altro? Quanto sono ancora in grado di leggere i dettagli, in ciò che mi sta a cuore, se il mondo che mi circonda è un bombardamento continuo di informazioni spesso insignificanti?
Elisa
Uno spettacolo visionario ambientato nel futuro, che parla del futuro e sulle tecnologie che ci saranno. È rivolto a persone di ogni generazione e di qualunque età, ponendo domande su temi presenti da sempre nella storia dell'uomo: la vita e la morte.
Lorena
È uno spettacolo che mi ha toccata molto, che mi ha fatto paura. È un campanello d'allarme. Torniamo ad essere umani e cerchiamo di avere il coraggio di mostrare le nostre fragilità e lasciamoci sorprendere. Ma mai da una macchina diabolica inventata da noi! Ci illudiamo che sia la nostra alleata, ma tra poco sarà la nostra nemica. Ci ucciderà! È uno spettacolo che rivedrei e che consiglierei ai miei amici.
Beatrice
Stiamo evaluando di raccogliere i materiali creati per gli spettacoli anche in forma scritta / stampata. Attualmente stiamo lavorando sulla finalizzazione del libro LA QUARANTENA.

METAMOSAIC episodio 5: tecnologie, foto e condivisione
Un robot è in grado di dipingere un quadro? Come cambia il modo di fare fotografie? Perché vogliamo scattare sempre delle foto? Che influenza ha avuto Instagram sul nostro modo di condividere le esperienze? Perché scattiamo foto ai nostri piatti?
Queste tematiche sono presenti nello spettacolo teatrale REPLIKA, il terzo capitolo della saga TOTENTANZ della Markus Zohner Arts Company, che ha debuttato il 18 novembre 2022 al Teatro Foce di Lugano, Svizzera.
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