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Babbo natale inchiodato

Ogni anno siamo in un conflitto simile: si avvicina quello che chiamano "Natale" e noi non sappiamo più che dire. Cosa augurarti. Scriverti "Buon Natale!" sarebbe forse la formula più facile, e te lo auguriamo di cuore, se ci credi, se ti fa piacere.

© Markus Zohner / Pro Litteris, 2024

Facciamo fatica di mandarti degli auguri seri e profondi basandoci su una favola inventata duemila anni fa da una ragazza illetterata di 14 anni che non sapeva come dire al marito che era incinta e che lui non era il padre.

C'è questa bella storia di un grande magazzino nella città di Nagoya in Giappone. Dicembre si stava avvicinando. Il gerente ci teneva tanto ad attirare anche dei clienti internazionali e incaricò il suo personale di addobbare la sala principale nello stile natalizio. Dopo diversi giorni di lavori intensi gli fu rivelata la creazione: un grande presepe con Maria, Giuseppe e il neonato, con il bue e l'asinello, con elfi e renne, con tre re magi nella neve e in alto, sopra la scala mobile, una grande croce, con inchiodato Babbo Natale.

Scemenza al cubo ha assediato le nostre città, per oltre un mese come in uno stato totalitario da tutti gli altoparlanti squarciano le stesse melodie; le medesime canzoni vengono pressate nei cervelli dei bambini negli asili e nelle scuole elementari. Come zombie telecomandati, di domenica, invece di goderci il sole e l'aria limpida insieme alle nostre famiglie prendiamo d'assalto i grandi magazzini. Una penna verde con una matita uguale! Che originale! È proprio quello che mi mancava, grazie!

Il nostro conflitto non è solo una questione di credo, ma è sopratutto anche una questione della distruzione del mondo attraverso il nostro consumo, "nel nome dell'amore": la logica nella nostra società è che "Natale" sia "la festa dell'amore", e noi come polli decapitati caschiamo nella trappola della seduzione di fraintendere "amore" con "regali". Quest'anno ogni persona adulta in Svizzera spende 500 Franchi per oggetti da regalare a natale. Quella valanga di merce, essendone solo una minuscola frazione eco-sostenibile peserà enormemente sull'ecobilancio della Terra. Gran parte del piacere dato ai bambini da "Babbo Natale" (chi è poi quel personaggio?) evaporerà dopo neanche una settimana.

È il momento di ragionare. È il momento di verificare dove sono i nostri veri valori. È il momento di staccarci da miti e favole vecchie millenni e di basare il nostro amore per l'altro e per i nostri bambini, sull'unica cosa che conta: il tempo dato e passato insieme, le avventure vissute in compagnia, gli abbracci regalati, il calore passato da uno all'altra. Amore significa dare, sì. Ma dobbiamo dare calore, non plastica, dobbiamo dare tempo, non roba. Solo quando riusciremo a levare dai nostri occhi la comoda foschia della religione sposata col figlio del vizio, il consumo, avremo una chance di sopravvivere. Di vivere.

Buon Babbo Natale, buon solstizio d'inverno!

Felici che la luce sta tornando.


Grazie per la posta!

È stata bella la vostra storia del Babbo Natale crocifisso in Giappone! Finalmente qualcuno ha messo in atto la sua esecuzione. Chi è quel Babbo Natale? È un ibrido mal riuscito fra San Nicolao (festa del 6 dicembre) e pubblicità della Coca Cola. È un AMB, un Anziano Maschio Bianco, che è 'da rispettare' (AMB!), che 'ti giudica' – se no ti porterà il carbone! – (AMB!), che 'viene da un mondo ricco e perfetto, pieno di merce' (AMB!), che 'fa sempre il giusto' (AMB!) etc etc. È un costrutto orribile, una chimera voluta da un mondo maschilista e consumista. Crocifissiamolo, sì, crocifissiamolo!
Grazie per il vostro prezioso lavoro!
Loredana

Siete fantastici e vi adoro. Purtroppo i creduloni sconnessi da una saggezza più ampia esisteranno sempre. Difficile distinguere la fede dalla realtà. Si vede continuamente che gli esseri “umani” si aggrappano alle bugie collettive. Che ognuno possa credere nelle illusioni che desidera, che siano perlomeno le meno danneggianti per se stesso e per gli altri.
Un abbraccio luminoso
Sandra

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