Perché, secondo il credente, ci vuole la religione? Perché non basta al religioso di riconoscere che il suo Dio ci sia? Perché questa necessità di insistere, di interpretare cosa questo Dio "vuole", di proclamarlo, etc? Perché pregarlo?
Siamo fortunati: ancora siamo vivi.
Il mio paese è il mondo, e la mia religione è di fare del bene.
Non illudiamoci: insistiamo anche noi a credere che una ragazza vergine possa aver partorito, piuttosto che guardare in faccia le verità rivelate da uno scanner ultrasuono.
A ogni postulazione religiosa, ci vorrebbe la dichiarazione di una contrapposizione.
Non ci potrà essere un futuro positivo, equo, fraterno e illuminato per l'umanità, finché l'uomo si rifiuta di distinguere fra realtà e favola, fra fatto storico e leggenda, fra illusione e verità, fra manipolazione e vero aiuto, fra fantasticherie e fatti.