Il Ticino: una regione sottosviluppata

Una lezione importante da un paese dove la bicicletta è uno stile di vita che promuove salute, sostenibilità e comunità

Di Enrique Sanz Prati


Di recente sono tornato dai Paesi Bassi e per la prima volta, ho percepito la Svizzera, e in particolare il nostro bel cantone, come un paese sottosviluppato, almeno per quanto concerne la mobilità.

In Olanda, libera dalle lobby delle industrie automobilistiche che affliggono tanti altri paesi (USA, Italia, Francia, Germania, Spagna), la bicicletta è diventata regina dei mezzi di trasporto. I nederlandesi si spostano quotidianamente in bicicletta.

Durante la mia vacanza, percorrendo il Paese in bicicletta, ho notato che i Paesi Bassi hanno raggiunto il sesto posto nel medagliere olimpico, superando nazioni più grandi come Gran Bretagna, Italia e Germania. Questo fatto mi ha colpito profondamente e ha suggerito una correlazione interessante: potrebbe esserci un legame tra l’uso prevalente della bicicletta e le performance sportive di una nazione.

La bicicletta non è solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio stile di vita che promuove salute, sostenibilità e comunità.
Mi dicono che la bici è regina anche in Danimarca, e l’ho constatato in diverse città europee e metropoli americane, da New York a Bogotà. La ricerca scientifica ha dimostrato che la bici offre di più: nel traffico è più efficiente e più veloce, in generale è più sostenibile, più salutare ed economica.


Michael Bloomberg, quando ha promosso la ciclabilità a New York, ha agito seguendo un principio chiaro: in Dio ci credo, gli altri mi portino numeri. Ha analizzato i dati sull’influenza economica, sulla a velocità degli spostamenti e sulla salute fisica e psicologica. I risultati parlano chiaro: la bici è la soluzione.

È vero che i Paesi Bassi e la Danimarca sono per lo più pianeggianti e sicuramente questo ha storicamente favorito lo sviluppo della ciclofilia in quelle regioni. Ma oggi, con l’avvento delle bici a pedalata assistita, anche i colli si appiattiscono e la cultura della bici può svilupparsi liberamente anche in Paesi montagnosi come la nostra Svizzera. È giunto il momento di superare le scuse e abbracciare un futuro più ciclabile.

Osservando l’efficienza e la serenità di quei Paesi, mi sono reso conto che abbiamo molto da imparare. È ora che anche noi iniziamo a guardare alla bici come a una soluzione e non solo a un’alternativa. È un cambiamento di mentalità che può trasformare non solo le nostre città, ma anche il nostro modo di vivere.


Enrique Sanz Prati è socio fondatore e direttore di GODSPEED EBIKES