Backstage Magazine # 7 | Le parole: Markus Zohner ospite a "Moby Dick", Rete due RSI | capitolo 4 – la Clownesse dell’Anno del Cane |
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Proteggersi dalle parole, da tutte quelle parole che vengono sparate nella nostra mente vulnerabile, delicata e indifesa
- dalle mitragliatrici mediatiche, senza pietà.
- Ognuna delle parole sparate direttamente al nostro cervello
- causa delle esplosioni atomiche, limitate solo dalla velocità con cui arrivano quelle seguenti.
- Una detonazione copre l'altra
- finché un fuoco d'artificio malefico ci infiamma
- cervello
- anima
- sguardo
- invisibilmente si insedia
- crea senza un controllo
- da parte del conscio
- il nostro
- presente
- passato
- futuro.
- il nostro
- da parte del conscio
- crea senza un controllo
- finché un fuoco d'artificio malefico ci infiamma
- Una detonazione copre l'altra
- causa delle esplosioni atomiche, limitate solo dalla velocità con cui arrivano quelle seguenti.
- Ognuna delle parole sparate direttamente al nostro cervello
- dalle mitragliatrici mediatiche, senza pietà.
- Pretendono che siano per il tuo bene, le loro parole a raffica di
- intrattenimento
- informazione
- ma sono mirate a
- indebolirti
- confonderti
- e sopratutto a
- farti obbedire.
- Neanche cercano di sedurti, ma con la pura quantità di parole
- ti sottomettono
- finché alla fine ti arrendi
- con le mani alzate esci dalla tua casa
- con la bava alla bocca balbetti.
- Prendete tutto quello che volete.
- Prendete i miei soldi
- i miei tesori.
- Vi sacrifico i miei figli
- sparate anche nei loro cervelli
- senza pietà
- le vostre parole
- senza senso
- senza significato
- senza ritegno
- senza pietà
- assicuratevi di possedere anche il loro
- futuro
- e quello dei loro figli
- e quello dei loro figli
- .
- .
- .
- e quello dei loro figli
- e quello dei loro figli
- futuro
- Arrembate anche i loro cervelli
- con il vostro fuoco incessante
- con vostri attacchi
- continui
- insistenti
- senza fine.
- sparate anche nei loro cervelli
- finché alla fine ti arrendi
- ti sottomettono
- Il silenzio non può esistere nella radio, perché la radio nel momento in cui tace cessa di esistere.
- Questionare il senso delle parole e filtrarle.
- Ogni parola che non ha l'esplicito permesso
- di entrare
- deve rimanere fuori.
- Spegnerle.
- Farle seccare.
- farle diventare scrittura
- accendere una luce.
- Adesso sceglierle con cura
- farle diventare scrittura
- una ad una.
- Farle seccare.
- Farle rinvenire
- Spegnerle.
- deve rimanere fuori.
- creare con loro che sono le perle
- le frasi
- le storie
- che sono le collane.
- le storie
- le frasi
- di entrare
- Ogni parola che non ha l'esplicito permesso
- È fallita
- ogni parola
- che non è poesia.
"Il peso delle parole": Markus Zohner ospite a "Moby Dick", Rete due, Radiotelevisione della Svizzera italiana
Contrapposta ai numeri delle statistiche scientifiche, in ambito culturale, la parola è divenuta strumento di condivisione e di espressione per cercare di dare un senso a ciò che si sta vivendo: dopo l’immagine e i video hanno ritrovato spazio anche le parole dette, come quelle di monologhi di attori, dei versi di poeti o di musei che si sono raccontati al telefono. Per parlarne a “Moby Dick” saranno ospiti: Maddalena Fiordelli, docente e ricercatrice all’Istituto di Salute Pubblica all’USI; Claudia Gamondi, primario di cure palliative e di supporto all’EOC; il filosofo e antropologo Giovanni Grandi; la psichiatra Anna Bogani, la poetessa Mariangela Gualtieri e il regista teatrale e attore Markus Zohner.
Il nuovo romanzo di Patrizia Barbuiani è acquistabile da subito!
Il 1° aprile 2021 esce il nuovo romanzo di Patrizia Barbuiani: la Clownesse dell’Anno del Cane.
Il libro può essere comperato online da adesso.
Giovedì 11 febbraio, Patrizia Barbuiani è stata ospite di Lina Simoneschi Finocchiaro per Rete 2 della Radiotelevisione della svizzera Italiana per parlare del suo nuovo romanzo.
Associazione artistica PETRUSKA è felice di poter realizzare la produzione, la pubblicazione e la promozione del nuovo romanzo dell’autrice svizzera Patrizia Barbuiani: la Clownesse dell’Anno del Cane.
Qui, su Backstage Magazine, dal 31 gennaio vengono pubblicati in anteprima settimanalmente i primi dieci capitoli.
Iscriviti qui e non ti perderai nemmeno un'uscita!
Puoi ordinare subito il libro e lo riceverai per posta il giorno della pubblicazione.
Ecco il quarto capitolo. Buona lettura!
4
Paul era nato di mercoledì. Il mercoledì delle Ceneri.
Aveva capelli biondo cenere, sopracciglia biondo cenere, una carnagione cinerea e occhi scurissimi e vivaci che sembravano fra tutta quella cenere due carboni ardenti.
E siccome sua madre Inge, praticante cattolica, osservò il digiuno della quaresima fino al venerdì santo omettendo carne dalla sua dieta, il suo latte nutrì quel figlio senza trasmettergli le proprietà di questo alimento. Il neonato rifiutò di attaccarsi al seno quando la madre riprese la sua normale alimentazione fatta di insaccati, braciole, costine, zamponi. Deperiva col passare dei giorni finché a furia di tentativi trovarono una balia che non mangiava carne e che si occupò di sfamarlo.
Paul era di costituzione gracile. Il suo corpo ossuto, le lunghe dita affusolate, le gambe secche erano la testimonianza fisica della sua avversione alla carne, alle forme rubiconde e pasciute.
E non mangiò mai questo alimento poiché gli procurava una nausea improvvisa e un disgusto indomabili.
Questo fatto avrebbe potuto essere tollerato da chiunque, ma non di certo dal padre di Paul che possedeva un allevamento di suini ed era abituato a macellarli. Così aveva fatto suo padre prima di lui e suo nonno ancor prima di suo padre.
La gracilità di quel corpo, la mancanza di una muscolatura, la ripugnanza verso la carne furono le cause principali di un baratro affettivo fra le due generazioni e una mancanza di comunicativa che si trasformò ben presto in avversione aperta del padre verso il figlio. Suo padre Hans era l’immagine della prestanza fisica. Malgrado la statura media possedeva gambe muscolose e scattanti, una corporatura taurina e una forza eccezionale che gli...
Hai delle domande inerenti al nostro nuovo laboratorio di scrittura?
Le sette domande capitali
Abbiamo tante domande.
Per il nostro progetto Religione VS ateismo ti facciamo sette domande. Quando hai un momento mandaci delle risposte! Ci permetteranno di capire meglio, di riflettere e di concepire nuovi approcci.
Ci farebbe tanto piacere se tu ci potessi rispondere a queste domande.
- La tua fede ti dà autorità morale? Se sì, perché?
- Un ateo ha una mancanza di linee guida morali, dato che quelle della religione non gli possono essere d'aiuto?
- Sei dell'avviso che la religione dovrebbe avere più influenza sulla vita sociale e sulle decisioni politiche? O meno? Perché?
- C'è un'azione moralmente alta che un ateo non può compiere, ma una persona di fede sì?
Rispondi a queste e alle tre rimanenti domande qui.