Dittatori – nazisti – social media: Il nuovo asse del male

Tucker Carlson da Putin. Il nazista americano incontra il dittatore russo, per insieme avvelenare con le loro tossine e con le loro perfidie le società mondiali, il tutto in vista delle elezioni americane.

Le alleanze del male non si nascondono più. Non si connettono più dietro le quinte, ma si stanno congiungendo in pubblico senza vergognarsi, per propagare in maniera efficace come bombe al napalm le fiamme nere del fascismo.

Non ci vuole neanche più una rete televisiva o una testata giornalistica in mezzo per poter produrre e diffondere contenuti di interesse per la sicurezza mondiale. Non è più necessaria una redazione, è diventata obsoleta una struttura che si assume le responsabilità per i contenuti: il provocatore populista americano produce e pubblica il suo veleno per il suo „canale“ su X (Twitter), usando la rete sociale come libera piattaforma e potente vituperatrice di scala planetaria. Conviene a tutti: X (Twitter), fungendo da emittente, guadagna somme inimmaginabili con questo tipo di contenuti, senza però assumersene alcuna responsabilità. Carlson ha totale libertà nel formulare le sue menzogne con le quali raggiunge un pubblico mondiale, e Putin può spiegare in maniera indisturbata la sua visione medievale dell’imperialismo russo. Quest’alleanza del populismo fascista (Carlson) con il dittatore russo (Putin) e la rete sociale X (Elon Musk, sempre l’uomo più ricco del mondo) davanti agli occhi di tutto il mondo si sta profilando come nuovo asse del male che ha come scopo principale la distruzione della democrazia. Questo pensiero si può estendere al neofascismo populista americano (ex repubblicani) ed europeo, i vari sovrani assolutisti con le loro ideologie egomaniacali imperialistiche e i media „sociali“.

Mark Zuckerberg, alcuni giorni fa durante la sua apparizione nel senato, ha espresso il suo rammarico per i danni causati dai cosidetti social media, in particolare ai giovani che hanno sofferto abusi o si sono tolti la vita a causa di „sfide pericolose“ diffuse sulle sue piattaforme Facebook e Instagram. Pochi giorni dopo, la sua azienda Meta ha annunciato una crescita di vendite del 25% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, per un totale di 23.37 miliardi di dollari. La capitalizzazione di mercato di Meta è salita a quasi $1.2 trilioni: 1’200’000’000’000 Dollar (un trilione US/UK ha 12 zeri, in Europa 18). Il PIL¹ della Germania (2022) è stato di 3’876’810’000’000 €, dunque approssimativamente quattro volte il valore Meta, quello dell’Italia (2022)2,012,010,000,000 €, ca. due volte il valore Meta, e quello della Svizzera 281,460,000,000 CHF, ca 1/3 del valore Meta.

Un mondo parallelo

I tre grandi: Meta, Twitter e Google insieme oggi valgono $3.5 trilioni², avvicinandosi al PIL della Germania, il paese europeo economicamente più importante.

Nei dieci anni scorsi è stato creato un mondo di potere parallelo, sconnesso da Stati e sistemi politici, da leggi e regole politiche e sociali. Un mondo nel quale il ruolo del giornalismo e della stampa (il quarto potere in uno stato di diritto) viene progressivamente e sistematicamente emarginato. Come quarto potere i media hanno (avuto) una responsabilità cruciale nel controllo e nella critica degli altri tre poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario). Questo quarto potere, prima compito dei media, adesso viene rimpiazzato dai cosiddetti social media senza che questi si assumino la responsabilità per i contenuti trasmessi. Oppure, detto diversamente: dall’asse del male fra fascisti populisti, dittatori e social media sta per essere creato un nuovo mondo, un mondo nel quale i social media hanno acquisito il ruolo del quarto potere, pervertendone la funzione e invertendo il suo scopo. Adesso, questo nuovo quarto potere invece di proteggere il sistema democratico, lo bombarda, lo mina, vi spara in maniera incessante, al fine di farlo crollare.

Noi cittadini di stati democratici dobbiamo fare delle domande importanti a noi stessi e ai politici che ci rappresentano:

che ruolo vogliamo dare ai social media, nel nostro sistema politico, e nella nostra vita sociale e privata?
e cosa dobbiamo fare per fargli assumere quel ruolo?
Siamo d’accordo col fatto che i tre grandi³ stanno istallando reti di divulgazione senza controllo di contenuti ? In altre parole: è conforme con le nostre leggi esistenti che un singolo individuo possa decidere sui contenuti divulgati dalla sua rete, senza che ci sia un controllo vero da parte della società, della politica e delle autorità dei paesi coinvolti?
Il mondo che il nuovo asse del male sta creando: è un mondo che abbiamo scelto e che desideriamo? Cosa potremmo fare dunque per evitare che quel mondo venga installato definitivamente e senza il nostro consenso e che, distruggendo i sistemi democratici, diventi la nuova realtà dettata da Putin e i suoi co-tiranni bellicosi alleati con l’estrema destra americana e europea, il tutto attraverso canali d’informazione gestiti da affaristi senza scrupoli, senza bussola morale e senza controllo?

Tu come gestisci il tuo uso dei social media? Usi Twitter? Facebook? Instagram? TikTok? Con che scopo?

Market Capitalization e Prodotto interno lordo annuo non sono direttamente paragonabili, dato che descrivono due fenomeni finanziari diversi. Sono paragonati qui solo per dare un’immagine di grandezza delle cifre menzionate ↩︎
Meta: 1.2 T, Twitter 41,09 B, Google 1.82 T ↩︎
Meta, Google, X – ma si possono includere altri: Microsoft (Linkedin), Apple etc. ↩︎

The English translation of this article has been published on Medium.