L’essere umano da solo è una brava persona, ma, immesso in una folla (che può essere semplicemente la folla dei suoi pensieri) – diventa – maschio o femmina che sia – un pericoloso maschilista, affamato di identità.
Nella folla emerge il Potere che annienta la Vita
Do un esempio di ciò attraverso un mio dialogo con Xavier, un lettore di questo blog, che mi scriveva di aver imparato a non lasciarsi coinvolgere nelle aspettative altrui studiando il comportamento non verbale dei commercianti quando lui, da cliente, entrava in un negozio. Ma imparare il disincanto con un estraneo, se è già buona cosa, diventa più difficile con i conoscenti, ancora di più con gli amici, ancora di più con i familiari: quanto più il contesto è familiare, tanto più si rischia di perdere la sacralità della relazione. Occorrerebbe vivere di momento in momento: in questo modo l’altro è sempre l’Altro, uno sconosciuto che si incontra per la prima volta. Uno sconosciuto di cui si percepisce il comportamento non verbale – e lo si pesa – in modo da mantenere la marcatura del contesto all’interno della sacralità.
Io: Caro Xavier, ora viene il difficile: se veramente hai acquisito la capacità di ridere delle tue reazioni agli input ambientali, il difficile è mantenere il focus dell’attenzione sulla risata interiore senza lasciarti coinvolgere dalla disperazione altrui.
Quando a Ikkyu veniva chiesto Che cos'è l’illuminazione?, lui rispondeva: Attenzione. L’altro chiedeva allora: E poi?. E Ikkyu: Attenzione, attenzione, attenzione, attenzione...
Ovviamente ci sono anche i commercianti virtuosi!
Chi sono?, mi chiederai. Quelli che vendono l'essenziale al prezzo giusto e che aiutano l'acquirente a conoscere il prodotto senza la manipolazione della pubblicità.
Xavier: Sì, siiiii … qui in paese sono tutte brave persone!
Io: Sì, potenzialmente in paese sono tutte brave persone, potenzialmente in attesa di essere fulminate sulla via di Damasco!
Tocca al mio essere vivo il compito di non dipendere dai commercianti, ma dal mio essere vivo.
Può darsi che la maschera del commerciante venga smascherata oppure no, ma quello che conta è che io rimanga vivo!
Il mio essere vivo, dunque, pesa i comportamenti delle persone di momento in momento e non dà niente per scontato: non ci sono fuori di me né Buddha, né non–Buddha.
Almeno io la penso così e, senza farmi scoprire, vedo di nascosto l'effetto che fa.
Xavier: Beh ma non mi ammazzo certo per cercare di piacere agli altri a tutti i costi! Ahahah. Io anzi la penso come Oscar Wilde: è meglio perdere un amico che una buona battuta.
Io: Sono d'accordo con Oscar Wilde... E con Nietzsche de La Gaia Scienza: Certo, non si può ridere di tutto, ma ci si può provare...
I commercianti virtuosi sono dunque quelli che sono tornati all'essenziale: hanno rinunciato al commercio e sono tornati al baratto. Se vogliamo tornare a una società civile, una delle cose che dobbiamo re–imparare è proprio il baratto! In questo modo ognuno paga con quello che di meglio sa fare e non ci si crogiola più.
In questo modo vale il Tutto ciò che non mi uccide mi fortifica e questo vale anche per il Sistema Immunitario e per le malattie che vanno prevenute piuttosto che curate.
Totentanz
A questo proposito l’editore di questo blog fa questo invito: ordina il libro Totentanz – la quarantena, un’opera letteraria, ma non solo, pensata in modo che i sensi rientrino nel dramma della scena.
Totentanz – danza della morte - è il resoconto del vissuto dell’esperienza del Covid da parte di quattro teatranti, abituati in genere a viaggiare sul loro carro di Tespi.
Il Covid li costringe a confrontarsi con la precarietà dell’esistenza, quella che, secondo Claudio Lolli,
ci punta un dito sulla schiena,
il suo ricordo ci addolora,
la sua presenza ci spaventa
e se le mani si toccano senza comprensione,
il gioco vince dieci volte,
perde forze, l'immaginazione salta
di palo in frasca tra noi due.
Se il Sistema Immunitario dei no vax è improntato su un atteggiamento isterico-paranoideo, se quelli che sono usciti dall’esperienza del Covid con la depressione propria della malattia tumorale o con l’ossessività propria della malattia autoimmune, allora può aiutare rivivere l’esperienza di Totentanz dal punto di vista dei sopravvissuti.
Il dramma esita in tragedia.
Esita in tragedia nel momento in cui ci si rende conto che il Covid è stato il sintomo dell’alterazione del rapporto tra il Potere dell’uomo e la Natura, che il Covid tutt’ora circola indisturbato e, soprattutto, che l’alterato rapporto con i cicli vitali si sta esprimendo in forme sempre più sottili di abuso del Potere, in forme sempre più sottili di Totentanz, di danza della morte.