Sigmund Freud scoprì l’inconscio - l’attività psichica di cui non siamo consapevoli, ma che produce effetti reali e concorre alla determinazione della vita dell'individuo - attraverso lo studio delle donne isteriche.
La prima donna isterica osservata da Sigmund Freud fu chiamata con lo pseudonimo Anna O. Il medico curante non era Freud stesso, ma un medico di base di Vienna, Joseph Breuer, con cui Freud collaborava.
Il conscio incompatibile con l’inconscio
Anna O. era una ventunenne, priva di qualsiasi lesione organica, ma che presentava una grave paralisi con anestesia degli arti di destra, disturbi della motilità oculare, difficoltà nel mantenere la postura del corpo, nausea quando cercava di alimentarsi o anche di bere, episodi di confusione mentale durante i quali mormorava frammenti di frasi incomprensibili. Breuer annotò tali frasi e, dopo aver messo Anna in uno stato di rilassamento semi-ipnotico, gliele ripeteva in continuazione cercando di far affiorare le associazioni a queste frasi; notò così che queste associazioni portavano al ricordo di un episodio di accudimento del padre malato da parte di Anna. Breuer quindi metteva in ipnosi Anna, che così rievocava le circostanze in cui i sintomi si erano manifestati per la prima volta ed esprimeva le emozioni concomitanti. Dopo avere riferito alcune fantasie, Anna appariva liberata e riportata alla normalità: la catarsi della mente permetteva la scomparsa definitiva dei sintomi. In condizioni di normale stato di coscienza Anna sembrava ignara delle scene di sofferenza e del loro rapporto con i sintomi: il conscio sembrava incompatibile con l’inconscio ed, anzi, resiste al riemergere di ogni contenuto inconscio attraverso la dipendenza dalla realtà normale; al principio del desiderio si contrappone il principio di realtà, che controlla il desiderio.
Quello che seguì a questa guarigione fu che Anna si buttò al collo di Breuer e si sentì ingravidata da lui; Breuer si spaventò e fuggì con la moglie a Venezia, dove ingravidò la moglie. Anna aveva, dunque, trasferito il suo originario e ambiguo desiderio di amore verso il padre nella figura paterna di Breuer: oltre all’inconscio c’erano i presupposti per comprendere la centralità del transfert, il legame incestuoso che lega l’isterica al padre e quindi a chi si prende cura di lei; ma il transfert divenne fondamentale nella Scienza psicoanalitica solo dopo il 1930.
Freud rimase sicuramente perplesso dalla reazione di Breuer e, dopo aver interrotto la collaborazione con lui, cercò di cambiare la tecnica terapeutica.
La sostituzione dell'ipnosi con il metodo delle libere associazioni
Sostituì quel metodo di ipnosi - autoritario e che metteva pericolosamente il medico di fronte alla paziente - con il metodo delle libere associazioni: egli si metteva alle spalle della paziente e le proponeva alcuni nomi cui la paziente dicendole di rispondere con tutto quello che le passa per la mente. Era così strutturava la regola fondamentale della psicoanalisi: dire tutto quello che passa per la mente in un contesto apparentemente privo di stimoli.
Freud riconobbe così che i ricordi dimenticati non erano affatto perduti, ma un meccanismo – la rimozione – tiene sotto chiave nell’inconscio il ricordo e l’affetto ad esso collegato. Riconobbe anche che a scatenare la rimozione era un desiderio, che però contrastava con l’etica strutturata nella paziente: un desiderio inaccettabile! Concentrarsi sul desiderio era una cosa normale per Freud, che era un narcisista convinto addirittura di poter guidare il popolo ebreo e il resto dell’umanità e che aveva usato per tanti anni la cocaina senza rendersi conto – ma, a quel tempo, nessuno poteva saperlo! - che il narcisismo e la cocaina attivano cronicamente le vie dopaminergiche fino a esaurirle.
Perché operi il meccanismo di rimozione occorre, dunque, un io già ben strutturato nel principio di realtà, che censura, in una maniera top-down, il principio del piacere. Occorre cioè che il Soggetto sia stato già educato al moralismo del mondo condiviso e questo può avvenire solo dopo che il bambino abbia risolto la dipendenza orale dalla madre, abbia acquisito il controllo degli sfinteri e abbia imparato a parlare nella maniera del mondo condiviso. Ne consegue che la psicoanalisi di Freud era un metodo terapeutico destinato alla nevrosi, cioè alla malattia normalmente sofferta dal mondo condiviso.
Il rumore nella comunità scientifica e nel mondo condiviso – rumore provocato circa la psicogenesi dell’isteria e circa la sua origine su una sessualità infantile perversa – diede una fama a Freud, e questa fama attivò l’ostilità di Pierre Janet. Questi, da seguace di Charcot, aveva parlato di dissociazione molto tempo prima degli scritti della coppia Breuer-Freud, che fu quindi accusata da Janet di plagio.
La dissociazione è, in realtà, un fenomeno ben noto fin dalle origini dell’uomo, almeno fin da quando, cioè, l’uomo ha permesso l’insediamento nel suo cervello destro l’idea di dio. Del fenomeno della dissociazione era, ad esempio, ben consapevole Gesù quando chiese a un indemoniato chi fosse e la voce dell’indemoniato rispose Legione, come a dire il demone dell’uomo è la sua frammentazione interna.
Nella cultura occidentale fu probabilmente il medico americano Benjamin Rush a usare, nel 1812, il concetto di dissociazione per quelli che i suoi compatrioti chiamavano volubili, hairbrained, a little cracked.
In Francia la dissociazione fu collegato all’isteria e all’ipnosi. Il Marchese de Puységur osservava pazienti che parlavano di se stessi in terza persona mentre erano in uno stato d’ipnosi profonda. Per Moreau de Tours, la disaggregazione consiste nell’isolamento delle idee, mentre l’integrazione delle idee determina un normale insieme armonico; egli osservava nei suoi studi sperimentali sugli effetti psicologici dell'hashish: l'azione dell'hashish indebolisce la volontà, il potere mentale che governa le idee e le associazioni e le collega tra loro. La memoria e l'immaginazione diventano dominanti; le cose presenti ci diventano estranee e noi ci occupiamo interamente delle cose del passato e del futuro. Per Taine nei soggetti ipnotizzati avviene uno sdoppiamento dell’ego con la simultanea presenza di due pensieri, due volontà, due azioni distinte, l'una di cui è a conoscenza, l'altro di cui non è a conoscenza e che attribuisce a esseri invisibili. L’inglese Frederic Myers cercò di mostrare fino a che punto la dissociazione di ricordi, facoltà e sensibilità potrebbe esprimersi in più personalità senza provocare il caos. Per il francese Jean-Marie Charcot a causa della facile dissociazione dell'unità mentale, alcuni centri possono essere messi in gioco senza che le altre regioni dell'organo psichico ne siano rese consapevoli e invocate a prendere parte ai processi. Maine de Biran, spesso citata da Janet, si chiedeva a proposito dei fenomeni dissociativi: Come può una persona immaginare un sentimento che non prova o un sentimento che non percepisce? Qual è il problema con l'individuo che può sentire o percepire qualcosa senza averne idea?
Di qui partirono le riflessioni di Pierre Janet, che descrisse una varietà di fenomeni che caratterizzavano la sua isterica, Lucie, e che potevano anche essere evocati in lei sotto ipnosi. Janet espose ripetutamente nei suoi scritti le principali differenze che riscontrava fra la propria teoria, che aveva chiamato analisi psicologica, e la teoria psicoanalitica di Sigmund Freud.
Sub-conscio, Coscienza e Inconscio
Queste differenze sono riassunte in tre punti fondamentali. Per Janet il Sub-conscio esprime una complessa organizzazione gerarchica delle funzioni mentali che culminano nella coscienza: c’è continuità tra Sub-conscio e Coscienza; per Freud l’Inconscio è il risultato dell’azione dei meccanismi di difesa, per cui c’è separazione tra Inconscio e Conscio.
Per Janet una molteplicità di sistemi psicobiologici, esito dell’evoluzione della specie umana e dello sviluppo individuale, regolano l’agire umano; per Freud quello che governa tutto è ciò che Janet chiamava il pan-sessualismo di Freud.
Il sistema verticale top-down di Sigmund Freud verso il sistema più orrizontale bottom-up di Pierre Janet
Per Freud, la separazione tra Conscio e Inconscio è insanabile e si può solo tollerare che ¼ di Inconscio vada ad aggiungersi ai ¾ di Conscio; per Janet è possibile la re-integrazione post-traumatica tra le varie funzioni dissociate.
Ma c’è un’altra differenza che oggi appare ancora più importante: Freud aveva abbandonato la teoria del trauma, Janet aveva continuato a considerare il trauma come componente strutturante della dissociazione.
Questo fa di Janet un pensatore molto più attuale di Freud.