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Webb sta per arrivare a Lagrange 2

Sognare è una delle attività umane più belle: ti connette con te stesso, e ti connette con il mondo immaginato da te.

Primary Mirror Selfie, Webb Space Telescope. Photograph curtesy NASA

Sognare è una delle attività umane più belle: ti connette con te stesso, e ti connette con il mondo immaginato da te. C'è anche il sogno mirato, guidato, che ruota intorno a un tema, a un problema, a un sentimento, a un'intuizione. Dopodiché, se vuoi trasformare il sogno in qualcosa di reale, inizia il lavoro: vedere la possibilità di portare i fatti sognati nella cosiddetta realtà, capire la sua fattibilità, le sue limitazioni, comprendere se sensato farlo diventare concreto, per poi trasformarlo in progetto duro. E da lì, il lavoro non finisce più: più è grandioso il sogno, più diventa complesso il progetto, più lavoro crea. Più miri in alto, più dettagli devono essere risolti.

Oggi, 29 giorni dopo il suo lancio, il telescopio spaziale James Webb ha trascorso 1'432'816 chilometri, e dista 42'522 chilometri dal suo punto d'arrivo Lagrange 2. Significa che ha compiuto il 98,32 % del suo viaggio, prima di mettersi nella sua orbita di lavoro. Durante questo suo viaggio  ha spiegato completato il suo schermo di protezione contro i raggi solari, ha aperto lo specchio secondario come anche lo specchio principale, ed è riuscito a mettere in posizione tutti i 18 segmenti che compongono lo specchio principale. Ognuno di questi elementi dispone di sei minuscoli motori che aggiustano la sua posizione entro margini strettissimi. Anche i 18 attuatori che daranno a ogni elemento la sua curvatura in linea esatta con i rimanenti elementi dello specchio sono stati messi in posizione e funzionano.

I dettagli. Si dice facilmente in una mezza frase "ha spiegato gli schermi solari" - sai come hanno risolto il problema delle 178 molle che dovevano stendere le strutture per lo spiegamento? Di solito, in un caso così, si fanno scattare delle piccole esplosioni che sbloccano i meccanismi - nel caso di Webb questo non era possibile, per la alta sensibilità degli strumenti al calore. Si è optato per 178 fili di ferro che tenevano in tensione i meccanismi. Con corrente elettrica si hanno fatto fondere questi fili, per far scattare le molli e permettere lo spiegamento, passo per passo. Soluzione vincente. Pensala. Realizzala. E, sopratutto, garantisci che tutte le 178 molle scattino, nelle circostanze dello Spazio.

Fra poco ci siamo. La velocità attuale di Webb è di 213,1 metri per secondo, dunque di 767,16 chilometri all'ora. La temperatura della sonda alla parte esposta alle radiazioni di calore del sole, della Terra e della luna attualmente è di 53° C, alla parte in ombra è di -209° C.

Un sogno sta diventando realtà. Noi baciamo i piedi a coloro che riescono a risolverne i dettagli.

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