Patrizia Barbuiani racconta la sua esperienza durante la creazione di Totentanz - I Diari.
Dopo aver letto i diari, le lettere e la documentazione riguardanti la figura di Brigitta H. e di suo fratello Felix, ero sbalordita per quei contenuti così pieni di gioia di vita, di speranza e di amore. Come per qualsiasi adolescente di quell’età i sogni sono presenti, pregnanti e la necessità di realizzarli imperante. Tutto questo sarebbe semplice, se sullo sfondo di queste giovani vite non ci fossero stati la seconda guerra mondiale e il nazismo in Germania.
La grande domanda era per me come fosse possibile per un giovane tedesco riuscire a coniugare una vita di tipo umanistico con gli insegnamenti del nazismo e la dittatura di Adolf Hitler.
Dopo aver fatto molte ricerche, visionato video, letto testimonianze di altre donne e uomini durante quel periodo oscuro, sono rimasta sconcertata dalla macchina sistematica che il partito nazista aveva messo in atto per coinvolgere tutte la gioventù della Germania e indottrinarla allo scopo di usare i giovani come carne da macello durante la guerra, e le giovani come macchine riproduttrici per generare nuovi figli da regalare a Hitler, nonché come manovalanza nell'industria bellica e nei duri lavori dei campi. Una spietata macchinazione per eliminare in modo invisibile qualsiasi resistenza e presa di coscienza, attraverso un lavoro congegnato fra molta attività fisica, addestramento para militare, insegnamenti scolastici sinistri. Un martellamento continuo di anni di obbligatorietà al sistema nazionalsocialista, rendendo la figura del Führer l'idolo da emulare, in una società basata sulla crudeltà, il terrore, la sistematica eliminazione di milioni di altri popoli.
La gioventù hitleriana è per me la più oscura organizzazione di plagio dell’anima umana, investendo e irretendo attraverso l’insegnamento subdolo di principi perfidi, razzisti, megalomani, egocentrici, ragazze e ragazzi tedeschi dai 10 ai 21 anni. Dietro tutto questo apparato costruito con minuziosa perversione e diabolica precisione si inducono milioni di giovani a inneggiare alla distruzione di quei valori necessari alla crescita umana, si soggiogano menti ancora in formazione per frantumare sul nascere la ricerca personale, la libertà individuale, il dubbio. Questi motori della vita si possono solo acquisire attraverso l’esperienza di una società democratica, condannando il fanatismo, il razzismo, il sessismo sul nascere. Smascherando teorie di superiorità fasulle, mettendo alla berlina il giudizio qualunquista, elevando la straordinarietà della differenza per rispettarla, prendendo atto con umiltà che siamo egualitari individui unici e nel contempo legati e dipendenti gli uni dagli altri.
Malgrado l’attuale emergenza per il Covid, malgrado le restrizioni a cui siamo sottoposti, malgrado la libertà limitata, viviamo in un’epoca in cui abbiamo ricevuto un enorme regalo che si chiama DEMOCRAZIA, nata sulle ceneri della seconda guerra. Un bene da accudire, valorizzare e sul quale vigilare per le future generazioni, affinché certi orrori non si ripetano, affinché giovani come Brigitta e Felix possano esprimere la vita in tutte le sue sfumature, aspirando alla felicità e alla libertà di pensiero, con il diritto universale di poter esistere.